FRASI ED AFORISMI SULL’ANATOMIA DELLA SIGNIFICANZA: IL NASO E GLI ODORI

L’olfatto si contende con gli occhi ogni campo in fiore.

(de Angelis Alessandra)

Le persone non vanno mai via; cambiano solo forma, divenendo profumo.

(de Angelis Alessandra)

La penombra sotto l’albero era carica di tutti gli odori delle vite che in quel momento si radunavano tutte sotto le sue fronde: odore di miele portato dalle api operose; odore di legno proveniente dal tronco pieno di segni ed intacchi, ma poderoso e solido; odore di terra calda che sale dal suolo che calpesto e che si fa polvere bruna; odore di margherite e primule, levarsi dalle balze verdeggianti del terreno; l’odore animale che da qualche giaciglio poco distante riesce ad arrivare; l’odore dell’erba e dei ramoscelli schiacciati dai miei passi. E tutti questi odori si fondono quando prendo a guardare l’orizzonte che incorniciato da tutti gli alberi che si susseguono e che mi impongono di osservare lei. Solo lei. Con l’odore di fiori di arancio che si disperde dai suoi capelli, odore di bontà e di amore che si dipana dalla sua pelle, odore di vivere battere dal cuore.

(de Angelis Alessandra)

Abbiamo timore della verità anche quando mascheriamo il nostro vero odore con del profumo artificiale.

(de Angelis Alessandra)

È molto critico l’olfatto. Se non gli vai a genio, non ti permette l’accesso a null’altro.

(de Angelis Alessandra)

Potrei annegare in una pozza di lacrime per il solo sentire la salsedine ed l’odore dei suoi ricordi.

(de Angelis Alessandra)

L’olfatto è una sorta di fonte di eterna giovinezza poiché nessun odore, una volta in sua memoria, può mai morire. 

(de Angelis Alessandra)

Tolta la sveglia e messa una tazza di caffè al suo posto, l’esito sarà eguale. La persona si desterà.

(de Angelis Alessandra)

Il naso che odora gli aromi e i profumi è il pantheon sacro, maestoso e ricco, che accoglie qualsiasi conoscenza, sia essa nuova o vecchia, e della quale avrà una memoria pressoché eterna.

(de Angelis Alessandra)

Gli animali non mentono fra loro, si annusano e si sanno.

Gli esseri umani non si sanno, mentono fra loro e non si riconoscono fra loro nemmeno dal proprio odore.

(de Angelis Alessandra)

Dirò che sei mio fratello, solo dall’odore di buono che avvertirò in tua presenza.

(de Angelis Alessandra)

Si riesce a dare un odore a molte cose. Ma se si dovesse dare un odore a se stessi, la risposta faticherà ad arrivare.

(de Angelis Alessandra)

In malessere, chiudere gli occhi e lasciar fare al naso.

(de Angelis Alessandra)

In primavera l’olfatto e la vista iniziano a litigare fra loro, volendo ognuno avere il posto favoreggiato per assistere alla stagione entrante.

(de Angelis Alessandra)

Credere a ciò che si vede è affidarsi alla sola vista. Ma gli occhi impressionano e catturano ciò che superficialmente si palesa, mentre l’olfatto esamina e indaga ciò che profondamente si eviscera.

(de Angelis Alessandra)

Quando i sensi non collaborano, l’olfatto di odori piacevoli può restituire alla vista immagini sgradite.

(de Angelis Alessandra)

Profumo ed odore son due cose completamente differenti. Il primo è universale, il secondo è individuale. Tuttavia, sarà il secondo ad avere un riconoscimento immediato e mondiale.

(de Angelis Alessandra)

Strana sensazione è quella di quando la persona amata indossa lo stesso profumo della persona odiata.

(de Angelis Alessandra)

Malinconico è l’odore della salsedine, che riempie tutto d’improvviso di felicità e poi lascia solo con il sapore amaro di un ricordo, forse troppo lontano.

(de Angelis Alessandra)

Si dimenticano nomi e volti, ma difficile è dimenticare i profumi.

(de Angelis Alessandra)

L’odore non tanto si attacca, quanto fa attaccare i ricordi.

(de Angelis Alessandra)

Ciò che deve succedere, si fa sentire, con un vago odore di ciò che è successo.

(de Angelis Alessandra)

Vien rievocato ciò che è passato, ad ogni profumo che fa annusare determinate memorie.

(de Angelis Alessandra)

La conoscenza la si fa attraverso gli odori, il legame attraverso la dipendenza ad essi.

(de Angelis Alessandra)

Ritornare ad essere un essere umano. Ecco cosa è l’odore.

(de Angelis Alessandra)

Si sentono odori, si odono colori.

(de Angelis Alessandra)

Il profumo è invadente più di emozioni e ricordi che di spazio.

(de Angelis Alessandra)

Senza dir nulla, in un abbraccio forte, due amanti stanno siglando il loro patto d’amore, mescolandosi i profumi.

(de Angelis Alessandra)

Annuso spesso l’aria attorno a me, specie ad ogni cambio di persona che vicina mi si pone, a capire che emozione sta provando in quel momento.

(de Angelis Alessandra)

L’odore è qualcosa di molto profondo ed importante, è un marchio, un segno distintivo, un riconoscimento universale. Per questo, l’odore di chi è importante lo si sente spiccare, sovrastando il caos di profumi che vi è.

(de Angelis Alessandra)

Andiamo in giro per il mondo, ignari di tutti gli altri, ma scegliendo uno o una fra tanti.

Un po’ come, bendati, annusiamo le pietanze e quella dall’odore più buono sarà la nostra scelta.

(de Angelis Alessandra)

Pur vero che con gli occhi si vedono cose che smuovono grandi sentimenti, ma il sentire un particolar odore prende a far martellare il cuor in petto.

(de Angelis Alessandra)

Una persona, una di fronte all’altra, che si parlano. Una osserva l’altra in modo più persistente, parla poco ma quel che dice, lo dice in modo molto deciso, con un tono basso. L’altra parla di più e molto velocemente, i suoi occhi schizzano in più parti, fermandosi poi a destra.

E, d’improvviso, si sente odore di bruciato e polvere.

(de Angelis Alessandra)

Ho timore di non avere più memoria dei profumi.

Ho paura di dimenticare il periodo dei papaveri in impollinazione, quell’odore che si sparge nel vento, succo ambroso e mieloso, che si attacca alle narici e ti fa fare la conoscenza con la Nostra Signora, Madre Natura, che si presenta al solito appuntamento di stagione, nella sua bellezza perenne ed eterna.

Ho paura di dimenticare il periodo degli orizzonti disseminati di cerchi e balle, il particolare profumo del grano, che mi ingombra lo spazio dentro e che, pur se ancora erba, mi fa vagare per le vie della Città, piccola e severa, dove passavo furtiva dinanzi ad una vetrina, il fornaio intento a dare forma alle sue bontà.

Ho paura di dimenticare il tempo delle scalinate ripide e delle ridiscese fra i pendii, l’odore persistente del fumo del camino e la voce della donna anziana, nonna di tutti noi, figli di altri tempi, che al balcone veglia su tutto ciò che a valle giace calmo e placido, nell’ora del sole caldo e delle occhiate date dietro alle tende delle piccole finestre.

Ho paura di dimenticare il tempo della protezione, il profumo dei capelli, del collo, della spalla di mamma.

Ho paura di dimenticarmi il tempo delle scottature, l’aroma di certi sorrisi, il sapore di certi baci che sbocciano in bocca e terminano nelle narici, l’equilibrio dei profumi dei corpi che si mescolano fra loro durante la loro danza d’amore.

Ho timore di non avere più memoria dei profumi perché ho paura, che arriverà un tempo dal suo particolare profumo, che mi farà dimenticare tutta la mia vita.

(de Angelis Alessandra)

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